Gioiosa Jonica, marzo 2007

Il Savoia nelle calabrie

L’accoglienza che in questi giorni dei pubblici amministratori calabresi hanno offerto all’ultimo rampollo dei Savoia è da considerare un’indegnità civile e politica, sicuramente il risvolto di una preoccupante ignoranza della nostra storia sociale o il prodotto di pusillanimità e servilismo. 

I Savoia sono arrivati in Calabria con le armi in mano, hanno ucciso spietatamente e barbaramente migliaia di persone inermi violando le loro stesse leggi, hanno saccheggiato l’oro della collettività e dei privati, hanno esosamente rivenduto ai calabresi le terre che gli toglievano, hanno avviato una disperazione epocale che in trentacinque anni ha portato all’emigrazione la metà della popolazione maschile adulta, hanno fatto di questa terra antica, epicentro della civiltà italiana e continentale, una squallida colonia.  Tutti i figuranti dell’infame dinastia si sono coperti di vergogna di fronte al mondo e all’Italia intera; gli ultimi rampolli si sono macchiati persino di bassi delitti.

Dai massacri delle popolazioni inermi del primo decennio unitario alla vile messa in scena di Caporetto i Savoia sono stati dispregiatori e nemici della nostra gente. Ignorare il passaggio di un loro discendente per le nostre città sarebbe civile, onorarlo, invece, una grande vergogna collettiva. 

  Il Presidente dell'Associazione Due Sicilie

Nicola Zitara

 

 



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